Dopo il Corso AFF

Il freefly, letteralmente "volo libero" è un'espansione del paracadutismo nata negli anni '90 da un gruppo di paracadutisti che desiderava sperimentare forme di volo alternative e fu subito chiaro che avrebbe rivoluzionato per sempre il mondo del paracadutismo sportivo. Il freefly include posizioni verticali ("head-up position", "head-down position", "SitFly") fornendo una maggiore velocità di caduta libera e la possibilità di volo attorno ai 3 assi.

In questa disciplina due o più paracadutisti volando in posizione "pancia sotto" formano figure geometriche attaccandosi l'un l'altro afferrando le braccia o gambe dei compagni grazie a speciali prese sulla tuta. Possiamo avere formazioni a 2, 4, 8, 18 e grandi formazioni anche di 100 e più elementi (Big-Way)

Il freestyle è una disciplina competitiva del paracadutismo in cui un membro di una squadra compie manovre acrobatiche in caduta libera (alcune manovre derivanti dalla danza), eseguendo delle figure acrobatiche prestabilite dove l'eleganza e la fluidità dell'esecuzione, combinate con la creatività, sono elementi determinanti per la valutazione dei competitori, mentre l'altro membro (il Videoman) filma le prestazioni da distanza ravvicinata con un casco dotato di fotocamera.

In questa disciplina il paracadutista esegue il lancio utilizzando una tuta speciale con delle ali (sviluppate a partire dalla fine degli anni '90), chiamata tuta alare. La particolarità di questa tuta è di essere costituita da due strati di tessuto sovrapposti e cassonati che si gonfiano irrigidendosi per la pressione dell'aria andando a costituire un profilo alare che genera portanzaed avanzamento. Le Wingsuits moderne, consentono planate di più di 3 minuti, coprendo distanze orizzontali di oltre 8 chilometri. Chi usa la wingsuit, spesso si dota anche di un gps portatile, utile per vedere gli spostamenti in volo rispetto al terreno e studiare a terra i propri progressi didattici.

Lo "Swoop" (chiamato anche Canopy Piloting) è una delle discipline più estreme del paracadutismo e consiste nel pilotare con precisione e accuratezza un paracadute ad alte prestazioni. Recentemente infatti, con lo sviluppo e la larga diffusione di vele sempre più performanti, si è cominciato a sperimentare questa disciplina che prevede l'esecuzione di manovre a vela aperta finalizzate alla perdita repentina di quota al fine di aumentare la velocità verticale e trasformarla, poi, in velocità orizzontale da smaltire in lunghi e veloci avanzamenti sfiorando il terreno o uno specchio d'acqua (Pond) con i piedi.
Diversi sono i parametri in base ai quali può essere valutato il gesto atletico di un competitore all'interno della disciplina: la precisione in atterraggio, la distanza percorsa con la planata, oppure la velocità terminale.

Lo Skysurf, consente l'esecuzione di movimenti in caduta libera con l'ausilio di una speciale tavola fissata ai piedi. Sfruttando il flusso d'aria, come un cuscino su cui appoggiare la tavola, si effettuano acrobazie molto spettacolari raggiungendo incredibili velocità sul piano orizzontale.
L'approccio a questa disciplina avviene per gradi, dopo una buona e provata capacità di volo in posizione verticale.
In caso di perdita di controllo, per emergenza, ma anche in fase di atterraggio, la tavola può essere sganciata tramite un particolare sistema a cui è vincolata.

Il Canopy Relative Work anche conosciuto come Canopy Formation, è una disciplina di squadra che consiste nel creare figure a vela aperta.
Le formazioni a 2 o 4 elementi (2 way e 4 way), a paracadute aperto effettuano prese di mani e piedi sulla vela e sulle bretelle dei compagni, eseguendo figure e rotazioni che vengono riprese da un cameraman esterno alla formazione.

È una delle discipline più recenti che consiste nel costruire formazioni in caduta libera, mantenendo le posizioni verticali tipiche del Freefly. Richiede un 'enorme padronanza e controllo del proprio corpo ed estrema precisione nei movimenti.